giovedì 8 novembre 2018

Una bevanda calda una penna e tanti fogli bianchi

Il freddo sta arrivando; anche se in questa città che io definisco del fosso perchè tra 2 colline, il freddo tarda ad arrivare e anche le perturbazioni sono una noia mortale.
Ma in questo periodo freddo c'è un qualcosa che è davvero confortante fare; soprattuto se è domenica e si ha un po' di tempo per se stessi.
Ovvero... prendere un buon caffè o un orzo con del latte caldo dentro, prendere mano alla penna e perdersi nella scrittura.
Un momento confrotante ed emozionante, soprattutto se fuori sta piovendo.
A me piace molto questo momento domenicale e il mio  Writing moment per dirla all'inglese.
L'unica cosa davvero brutta è il latte che si intiepidisce.... Ma io ho trovato la soluzione! Lo scalda tazza usb. Lo attacchi al portatile e via che hai la bevanda  sempre calda.
Ora vi domanderete come ho fatto a conoscere questo strano aggeggio e vi rispondo con piacere che a volte, ficcanasare tra gli scaffali impolverati di Amazon è di grandisisma utilità ! Infatti l'ho comprato lì ed è comodissimo, una vera mano santa.
Insomma; ha reso perfetto un momento che aveva il suo attimo stonato.
Scrivere mentre faccio colazione la Domenica e alzare la testa dallo scritto che ormai è mezzogiorno per me è  una sensazione appagante.
A volte riesco a scrivere parechcio, altre invece, devo arrovellarmi per più di mezz'ora per  trovare il giusto modo di esporre quel che voglio narrare; oppure devo fermarmi per andare a rileggere la progettazione.
Non riesco mai a scrivere una decina di pagine massimo che ne scrivo 2, ma lo reputo comunque un buon risultato.
Mi comunica tanto questo momento, perchè in primo luogo sento che è solo per me e poi immegermi nel mondo della storia che sto scrivendo mi permette in certo qual modo di viverla come se  fossi lì coi personaggi.
A volte mentre scrivo mi chiedo se magari un potenziale lettore apprezzerebbe il momento vissuto dal personaggio ma accantono subito la domanda perchè le mie storie le leggo unicamente io e tento di farlo in maniera decisamente critica appunto per riuscire a  fare un buon lavoro.
Punto all'armonia del testo, alla creazione di una storia che con le sue imperfezioni e i suoi momenti sappia risultare perfetta al punto da rimanere nel cuore; quindi semplicemente mi concetro in quel che faccio delegando ai postumi della rilettura l'analisi  della mia esposizione  del testo.
In genere so sempre cosa narrare e perchè ma mi capitano delle volte in cui devo cancellare e riscrivere perchè proprio i pezzi non sanno di niente o risultano troppo striminziti.
Apprezzo anche questi momenti perchè sono una parte integrante del mio voler far vivere il testo e ammetto che mi fanno sentire anche un po' il dottor frankestein.
Sono stancanti ma belli.
Mi ero ripromessa in questo articolo di parlarvi delle emozioni che questo momento domenicale mi conferisce ma ammetto che è estremamente difficile.
Vorrei dirvi tante cose di questo momento che per me purtroppo passa fin troppo velocemente; ma non ne esistono di adatte a conferire una chiara idea dell'emozione che provo in quelle orette mattutine in cui sono immersa nella scrittura.
Credo che sia molto onirica come sensazione ma posso sicuramente dire nei momenti in cui scrivi la vta può apparirti quasi appagante.
Poi ok credo che tutti concorderemo sul fatto che solo un decerebrato definisce la vita appagante. Comunque scrivere da anche questa sensazione; ma non è la sola, la scrittura conferisce tante conoscenze e tante emozioni ma sono e rimangono come un dejavù infinito e carico di belleza.
Con questo vi lascio al secondo aggiornamento di novembre!

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