venerdì 28 febbraio 2020

Quando le cose cambiano

Il 2020 si sta rivelando un anno orrendo.
Troppi lavori enormi e cambiamenti tutti assieme e non c'è il tempo di fermarsi e la stanchezza avanza; a questo si aggiunge il luogo di lavoro dove  nuove idiozie peripatetiche su idiozie peripatetiche si affacciano ogni giorno a rendere la realtà lavorativa sempre più disgustosa.
Anni fà mai avrei pensato che il lavoro fosse una realtà piena di tanta porcheria, mi immaginavo un luogo in cui si facevi la tua parte ma era come stare in una seconda famiglia, invece la relatà lavorativa è tutto il contrario; tu sei il servo del ricco che ogni trovata che gli salta al cervello è legge... Bah.... Ma quando si è giovani si hanno un sacco di speranze poi passa il tempo e ti rendi conto in che lago di schifezze ti sei impantanato.
Bah mi autocesuro qui il discorso e torno a parlare di cambiamenti, cambiamenti che su di me stanno avendo effetti teribili, ma non sono qui per lamentarmi, sno qui perchè uno di questi cambiamenti mi ha procurato un grande dolore ma anche una dose  di riflessione e quella riflessione riguarda lo scrivere.
Dal 2015 quando una persona di cui mi fidavo mi ha pesanemente insultata senza alcuna motivazione logica e sensata e andandoci giù molto pesante, ho smesso di divertirmi  quando scrivo e di sentire la vitalità nelle mie storie.
Ho cominciato dopo questo insulto uno stile di progettazione delle storie molto accurato e anche interessante ai fini di render ele mie storie perfette e impossibili da insultare maquesto metodo di lavoro è rigido, troppo rigido. La storia funziona eppure ha qualcosa che non torna e questo nuovo terribile dolore unita ala lettura di qualcuna delle lettere di J.R.R. Tolkien mi ha fatto finalmente capire che il principale problema è appunto il fatto che io non mi lascio più andare liberamente quando scrivo, rifletto su ogni parola, scena, attimo momento di cui devo scrivere, è tutto già prestabilito dal progetto del capitolo e  rimango rigida in quello schema che si, permette alla stori a di funzionare ma i personaggi li sento molto lontani manca loro quel qualcosa che sappia renderli veramente vivi.
Questo mi ha fatto capire che devo rileggermi l'intera storia e capire maggiormente se davvero  fino ad ora ho scritto qualcosa di valore e se non l'ho fatto come migliorare il tutto senza dover riscrivere ben 18 capitoli del mio romanzo.
Sarà un lavoraccio ma spero mi auti nuovamente a tornare a divertirmi e sentire tutta la meraviglia che la storia sa creare.
Non so poi cosa mi riserverà questo orrido anno quel che è certo è che mi richiederà energie che non posiedo.. Ma vedremo.
Alla prossima