venerdì 13 aprile 2012

Realtà; Aspetti e Parole - Immagine e Realismo

Più mi informo  sui temi narrativi più un tarlo mi rode il cervello.

REALTA;  ASPETTI DELLA VITA; GIUSTA RAPPRESENTAZIONE DELL'IMMAGINE CON LE PAROLE; SENTIMENTI, PROPOSITI E RAGIONI DEI PERSONAGGI CHE CONFERISCONO REALISMO ALLA STORIA.


Rappresentare tutti i dettagli della vita è impossibile. Al contempo però per dare realismo e conferire sostanza al testo da noi scritto queste minimizie servono necessariamente.
La questione è intrigante e presenta molti aspetti differenti della scrittura che riguardano principalmente lo Stile.
Lo Stile per chi non lo sapesse è quella branca della scrittura che studia il corretto lessico della parola; la sua forma..
Tipo; Vado a casa. <- questa forma lessicale è corretta.
Ma se scrivi;  Vado andare casa. <- Oltre che essere chiaramente AGRAMMATICALE sta frase  indica pure che il messaggio non è stato esposto nella maniera corretta.
In parole povere Lo stile indica tre cose: 1) i differenti modi di scrivere, 2) la giusta armonia del testo; 3) la corretta forma di scrittura della frase.
Questo è lo Stile.
 Però da solo questa cosa non è il tutto. Molti professionisti del settore sostengono che dilungarsi troppo su descrizioni, pensieri dei personaggi ecc. rendono lo stile di scrittura pesante e che la gente vuol immaginare.
Leggendo queste parole mi è sorta la domanda:  Se l'immaginazione viene "dall'esporre il minimo di un contensto narrativo" Se è meglio "non descrivere" per non appesantire il testo; come può il lettore apprezzare veramente l'ambiente e la situazione in cui si trova il personaggio?
Tolkien è un esempio di descrizione esagerata e narrativa pesante. Il suo libro è il capolavoro per eccellenza e in se la storia è davvero bella ma,  difficile da seguire poichè affatica chi legge.
Leggi le  prime 387 pagine  e ancora la storia deve conicnciare a svilupparsi. Decisamente troppo tempo anche per  un testo che voglia descrivere con eloquesnza un mondo.
Questo che vi ho detto penso sia uno dei più grandi crucci della storia del romanzo. Troppo= romanzo lento ; Poco= Schifezza di testo.
La via di mezzo è la migliore, ma il problema purtroppo persiste. Un corretto sviluppo del testo  richiede minimizie che riguardano sia il mondo in cui abita il personaggio, sia i suoi pensieri, le sue motivazioni, sia gli eventi che circondano i momenti della sua vita.
Tutto non si può dire. Ma comunque bisogna darne una visione globale che rappresenti chiaramente la situazione nelle sue sfacettature e i pensieri, sentimenti e reazioni che in quel momento dominano il personaggio.
Questo fornisce l'immagine, la rappresentazione mentale in chi legge, quindi di conseguenza anche l'immaginare il poi, cioè quello che succede dopo.
Non è detto però che quest'immagine soddisfi il lettore, quindi è anche necessario che nel surrealismo questa "Rappresentazione" abbia un fondamento che le dia un contesto realistico.
Con realismo intendiamo che somigli per quanto possibile alla realtà  che viviamo quotidianeamente, perchè come tutti già sappiamo il romanzo; sia questo che tratti generi fantasy, o horror, oppure sentimentale; tratta fatti che sono trasposizioni di elementi della vita di tutti i giorni accaduti o visti; che hanno attivato la fantasia dell'autore del testo.
La domanda che mi pongo e che forse, anche altri si porranno ora è: Questi preliminari  soddisfano appieno la rappresentazione in se stante, della storia e della vita del personaggio che noi vogliamo creare?
La risposta vien da se. No! Non soddisfano; manca qualcosa. Cioè quel sentimento tanto  disprezzato da molti autori ed editori contemporanei che intendono la scrittura come "Mero mezzo per far soldi"
 Quando noi scriviamo Creiamo una vita e un mondo con le sue regole, realistiche o meno che queste siano. Queste regole formano "L'immagine del Mondo" in cui si ambienta la nostra storia. Devono avere regole ferree e sapersi reggere da sole, fornendo supporto a tutto lo svolgersi del racconto.
Questo  racconto essendo la vita di una persona, sarà poi composto di  tanti piccoli attimi e sensazioni, pensieri, problemi ecc. ecc.
 Tutto ciò rapresenta appunto la vita, ovvero il romanzo. Ragionando obbiettivamente  reputo sia importante valutarli tutti senza trascurarli ma rimane il problema di come rappresentarli efficacemente nel testo scritto, rendendolo scorrevole  e piacevole alla lettura e  interessante.
Lo stile ci viene in aiuto ma come già detto non è tutto. Il problema è la questione della forma e del tempo da dedicare a ogni frammento dell'attimo vissuto, nella vita del nostro personaggio e del mondo che gli ruota attorno.
Gli eventi del mondo esterno si riperquotono sul personaggio e al contempo gli eventi della vita del personaggio si riperquotono sul mondo esterno. Quin di bisogna bilanciare attentamente questi eventi per rendere un contesto rappresentativo, capace di attrarre il lettore e inchiodarlo alla poltrona fino a fine libro facendogli immaginare  quella realtà alternativa racchiusa nel romanzo.
In pratica facendogli vedere la vita del protagonista e dei personaggi primari e secondari vari.
Ho cercato di rappresentarvi qui tutti i vari aspetti della questione nel minor spazio possibile, tuttavia temo che questo breve summa non renda abbastanza la portata della questione.
Rappresentare, dare un immagine di una realtà alternativa, come quelle presentate nei romanzi è quantomai difficile e complesso, prima vi dicevo del sentimento. Solo il cuore e l'amore per la costruzione, la vita dei propri personaggi, la cura che mettete nelle varie revisioni del testo danno espressività e vitalità allo scritto.
Nessuno ci può dire come fare, solo le nostre capacità personali possono farlo.
Ho deciso di postare quest'articolo  dopo un piccolo periodo riflessivo vista lacomplessità dell'argomento. Personalmente reputo che valga la pena rifletterci per riuscire a rendere il nostrro scritto qualcosa di davvero meraviglioso;: ma anche per imparare ad apprezzare appieno la portata e l'ampiezza che il favoloso mondo dell'immaginazione e della scrittura sanno  dare.