venerdì 7 giugno 2013

Potenziale-Ragionamento-Coscienza

Non intendo fare un nuovo discorso sulla narrativa anche se come al mio solito la infilerò in mezzo.
In questo articolo voglio parlare di un argomento obbiettivo di coscienza. Spesso mi sento dire : Ah io non posso farlo non ne sono in grado; oppure Ah ma sai com'è  e risatina aggiuntiva.
Questi commenti si riferiscono principalmente al tema "Passione per la Scrittura". Sono concorde nell'affermare che un lieve potenziale ci voglia in narrativa ma altresì credo che la bravura nello scrivere sia determinabile dalla propria coscenza e presa in atto, dei propri limiti e capacità.
Nessuno "nasce imparato" Ogni tecnica si impara bene o male però la si impara; quel che davvero impedisce di  apprendere è la voglia di applicarsi in quel che si fa. Se uno ha una passione anche il dedicarglici 10 minuti alla setitmana basta ma purtroppo la mentalità odierna questo ragionamento non lo comprende.
Non voglio fare il solito discorso  sulla moderna gioventù che ha tutta la pappa pronta e inserire quella spinetta nel cervellino gli costa una fatica madornale, sappiamo tutti che è una realtà di  fatto e ne conosciamo sia le cause che gli effetti di questo erratissimo modo di fare "o andare allo sbando, se preferite."
Non c'è verso di farli ragionare perchè la società quello, la società questo , la società l'altro ecc. ecc. tutte le scuse posssibili quindi chiudiamola qui, la realtà di tutti giorni parla da se.
Quel che mi interessa ora affrontare è un obbiettiva comparazione tra il nostro personale potenziale, la concreta dose di ragionamento che ci vuole per svilupparlo e la coscienza di quel che possiamo fare con le nostre obbiettive capacità personali.
Il discorso è contorto me ne rendo conto da sola purtroppo però credo che sia un argomento che vale la pena affrontare.
La mia decisione finalmente nel mettermi ad affrontarlo è dovuta ad una serie di questioni su cui recentemente ho posato lo sguardo.
Queste questioni variano dalla narrativa, alla fiduccia in se stessi, alla fatidica, voglia di fare.
Ognuno di noi si rapporta diversamente con la vita, questo nasce dalle differenti esperienze vissute; dalle diverse capacità personali e dalla diversa capacità di applicazione; Bene o male ce ne rendiamo conto tutti di queste cose quel che invece  non ci rendiamo conto è della correlazione tra applicazione, capacità personale (N.B: Le nostre potenzialità intendo), il ragionamento e la presa di coscienza di quel che sappiamo fare e dove possiamo arrivare.
Nella nostra comoda società ormai l'uso del potenziale intellettivo è roba obsoleta eppure della mente abbiamo sempre bisogno;  il fatto di non usare la mente per le comodità a portata di mano ha creato uno scompenso che ci porta a non essere pratici.
In pratica non abbiamo inventiva, se uno schema dice A+B+C= DE noi non faremo mai  B+C+A oppure C+A+B,  il risultato sarebbe unguale naturalmente; se fossimo in matematica potremmo appplicare la regola che dice : cambiando l'ordine degli addendi la somma non cambia.
Anche il mondo è matematica; nella vita questa regola è in parte appplicabile; questo indica che se volessimo potremmo utilizzare la nostra mente più coscientemente e concretamente, di conseguenza potremmo applicarci e  conoscere a fondo noi stessi, utilizzare il nostro potenziale per creare qualcosa di buono e unico.
Il seguente concetto si può applicare anche in narrativa. Si può scrivere benissimo, meno bene  ma  se ci si applica coscientemente per imparare non si scriverà mai "malissimo".
Lo sviluppo di un idea non è mai facile e anzi confesso, che a volte rovina anche quella magia che l'idea ha avuto nell'attimo in cui la si è partorita ma allo stesso tempo, riuscire a focalizzare quel mondo della storia nel dettaglio, quelle vite  dei personaggi è qualcosa di davvero incredibile e appagante.
Conoscere le proprie potenzialità, apllicarsi, ragionare  con la testa unite ad una buona dose  di volontà di fare cambia completamente la prospettiva che si ha di fronte alla vita e questo vale in ogni campo.
Basta superare quello scoglio fornito dall'ottica "non ho voglia di fare" Il fatto che manchi sempre lo stramaledetto tempo poi è secondario; basta organizzarsi come sto facendo io per riuscire a fare un po' di tutto. Sia le cose di dovere che quelle di piacere.
Posso farlo perchè ho conoscenza dei miei limiti e delle mie potenzialità e anche dei miei difetti. Ho maturato tutto da una cosciente analisi su me stessa perchè ho voglia di applicarmi e fare.
Non intendo fare una ramanzina anche se lo può sembrare sto semplicemente analizzando al questione nel dettaglio e mentre sono in ufficio e sto lavorando.
Cito il fatto del lavoro per farvi capire che volere e potere; naturalmente se state facendo un calcolo matematico è impossibile ma se fate un lavoro che non richiede concentrazione potete fare anche più cose insieme. quindi bando alla sfiducia nelle vostre capacità e all'insicurezza. Se amate qualcosa di impegnativo dovete solo metterci l'anima e riflettere  con coscienza. I risultati non verranno subito quindi non demordete.
Ci saranno momenti belli, momenti brutti, momenti grigi, momenti colorati ma state facendo qualcosa per voi stessi.
Io per impegni è da  Aprile che non scrivo stamattina mi ci sono messa d'applicazione ed eccomi qui. Quindi non demordete mai.