giovedì 29 novembre 2018

Scrivere racconti di natale

N.B: Sarà un post molto breve prchè non voglio dilungarmi molto e offrirvi una possibilità di riflessione sull'argomento.

Scrivere racconti dedicati al natale non sempre è semplice.
Il tema del natale come già ho scritto  (non ricordo in quale articolo); ha una moltitudine di sfacettature argometative.
Spesso è difficile analizzare la propria idea e vedere se davvero vale la pena mettersi al lavoro per svilupparla.
Se la ami profondamente lo fai ti ci metti ma molto spesso mentre lavori ti rendi conto che quellidea di natale ha davvero poco di se da narrare e che se vuoi che la storia venga bene devi ricorrere ad un sacco di espedienti.
Bisogna essere molto critici con le proprie idee e  valutarle bene quando si decide di scrivere sul natale perchè fin troppo spesso si cade in ovvietà già viste.
 Certo i perni fissi del natale sono l'albero decorato, il presepe, babbo natale e già questi danno idea di una classica favola di natale ma usando un po' di sana critica e lunghi ragionamenti si capisce che è possibile creare un racconto  di natale originale anche basandosi sui cardini fissi del natale che vi ho elencato  sopra senza ricorrere all'ovvietà
Cercare elementi può essere utile ad ispirarsi ma non a procedere quindi meglio avere solo carta e penna in mano.

Mi fermo qui  lacoiandovi questo piccolo intento riflessivo sul natale.
 Alla prossima! ^^


giovedì 22 novembre 2018

Religione e Leggende di natale un connubio storico

Avete mai letto leggende Natalizie?
 A me è capitato sebbene al momento non ne ricordi molto; (dovrei fare un ripasso XD) tuttavia in passato quando le lessi notai con signolarità, ma anche con sorpresa che molte non erano altro che rimaneggiamenti di eventi e persone realmente esistiti /accaduti.
La cosa mi ha affascinato enormemente e ai tempi mi spinse a cercare più informazioni su alcuni personaggi come San Nicola e altri con il risultato  di capire che quel che i più sapevano, si rifaceva alle leggende.
Ripensandoci l'ho trovato curuiso e dopo anni mi domnando ancora chi erano veramente queste persone da cui nacque la leggenda o da cosa nacque di preciso la leggenda.
Ad esempio stando ad alcuni documentari visti lo scorso natale su sky, la storia della cometa pare che fosse una GRANDE cantonata presa dai magi.
In pratica loro non erano solo re ma anche studiosi dei moti delle stelle e che vedendo una cometa o una stella cadente sono poi partiti in quella direzione convinti di chissà quale presagio per arrivare poi per puro caso alla "stalla" dove si dice fosse gesù e omaggiandolo convinti che fosse  quel che cercavano.
Prove tangibili? Nessuna, solo un altra teoria dovuta ad alcuni antichi reperti.
E incredibilmente originale pensare a quanto non si sappia nulla dell'effettiva realtà di queste leggende natalizie.
Ad esempio San Nicola.. Si dice che portasse alle persone bisognose legna, alle giovani povere in età da marito una dote e che partisse in aiuto dei bisognosi sia con il bel tempo che ne con la bufera.
Mi sono sempre domandata se davvero era così, anche perchè  di notizie certe, prove di un domicilio reale di san nicola io non ne ho mai sentito parlare.
Oh beh ci sono i moderni villaggi di babbo natale ma non sono abbastanza antichi XD.
Converrete con me che pensare alla realtà  di un racconto mitologico è  sia affascinante che deletterio perchè toglie magia e fascino a personaggi ed eventi entrati nel mito.
Tuttavia personalmente io vorrei poter indagare in questi misteri leggendari con il cipiglio di uno sherlock holmes per poi innamorarmi del mito o della realtà dietro quel mito ancora più di prima.
La leggenda del primo albero di natale per me è una vera chicca perchè semplicemente apre le porte ad un casino colossale XD
Ho letto che c'è chi dice che il primo albero venne fatto nell'800 in germania, altri che già nel 700 in austria si faceva l'albero, altri ancora parlano dell'albero come un idea di San patrizio e che si festeggiava in inghilterra a fine settecento, altri ancora parlano di prima decorazione di un abete in belgio.
C'è chi dice che originariamente non si addobbava l'abete ma ci si appoggiavano sopra noci e mandarini per i bambini, chi dice che ci si appendevano candele e giocattoli
 Ma la verità? Temo sia impossibile trovarla.. ma infondo che ha di bello la relatà in una magia come l'albero di natale?
La religione direte voi..E qui entriamo in un gran discorso.
La religione, nelle leggende sul natale ha sempre avuto una parte cospicua, una parte che purtroppo oggi i preti tendono a dimenticare (basti vedere l'eresia della messa della vigilia di natale alle 21:00 che si perpetua negli ultimi anni.)
Ora vi domandere cosa centra il dimenticare la leggenda con la religione e il comportamento attuale dei preti.
Il fatto è che in primis è la leggenda a mantenere vivo il significato e la tradizionalità di un evento come il natale.
Ad esempio la messa di mezzanotte è un attimo di raccoglimento spirituale dal più alto significato; il fatto che un prete o un papa semplicemente lo abborrisca per dormire mezz'ora in più come disse ratzinger all'inizio di questa immane schifezza e che un papa come francesco continui questo scempio è solo definibile come eresia Quando un papa in punto di morte come giovanni paolo secondo fosse lì a fare la messa a mezzanotte (un sacrificio che dev'essere stato enorme e spossante e che dimostrava la sua immensa fede) Lo capite vero? Il gesto fatto dal quell'anziano uomo è di un importanza assurda perchè indica il valore che in quel momento ha la commemorazione di questa nascita e l'attimo di raccoglimento che ne consegue. (Ok si si sà storicamente , gesù nacque in estate) ma noi lo festeggiamo in pieno inverno per un motivo preciso; per quel che ho caapito (è una mia supposizione Avviso.) Il commemorarla nel giorno del 25 dicembre  e quell'ora come per secoli si è fatto indica  non solo un sacrificio ma  la voglia vera di cercare un contatto con il divino. Insomma come per i celti ma più oniricamente è la fine di un ciclo annuale e un attimo di comunicazione con colui che si pensa abbia creato il mondo e con il suo figlio che sta per cominciare un cammino che terminerà con la risurrezione di pasqua.
Poi ok io sono la prima a dire che Dio te lo puoi pregare anche in mezzo ad un campo ma è il significato e la spiritualità di quel momento che sono importanti.
 Io non sono una religiosa mangiamessa e credo in dio  a modo mio secondo le mie esperienze di vita ma ci sono cose il cui significato è chiaro , e quello di cui vi ho parlato è visibile in ogni aspetto che lo siguarda.
La mitologia natalizia va al di là della storia stessa di finzione e al di là della curuiosità di conoscere la storia reale di quella persona o quel dato evento.
 Da una motivazione per sentire qualcosa, ti spinge a voler godere di quell'attimo di magia e gioia infantile e a far maturare quel desiderio di contatto con Dio.
Molti ora staranno ridendo come a dire  "machcè assurda teoria"
Ne onvengo sulla sua assurdità ma c'è anche un filo logico dietro, perchè la leggenda essendo nata da una realtà tangibile e veritiera conduce le persone a determinate riflessioni e a cercare quel qualcosa in più, sia a livello di svago che di spiritualità.
Quando uno dei tasselli di questo puzzle è scombinato, il puzzle stesso non può formarsi e purtroppo al giorno d'oggi accade questo perchè non si vede ne si vuol cercare un contatto con se stessi tramite il momento religioso più prezioso dell'anno.
Ovvero il natale, nella sua mitologia, nella sua magia fatta di luci e colori e nella sua spiritualità religiosa più vera.
Io sono arrivata a questa conclusione dopo numerose riflessioni e arrabbiatture e mi sono ritrovata a dirmi che tutto è intristitamente collegato.
Dalle leggende nasce un sogno ma anche un profondo desiderio di conoscere chi sta dietro tutta questa magia.
E da quel punto di verità si passa a una riflessione sulla propria interiorità, sul sogno e sulla preziosità di un attimo come quello del natale.
 Vi lascio con queste parole perchè preferisco siate voi che mi leggete a continuare la riflessione per conto vostro magari tornando a leggere o a scoprire leggende natalizie e storie da cui nasce il natale che non consocevate.
Io da parte mia tempo permetendo vorrei farmi un ripasso di mitologia natalizia.
Alla prossima!

giovedì 8 novembre 2018

Una bevanda calda una penna e tanti fogli bianchi

Il freddo sta arrivando; anche se in questa città che io definisco del fosso perchè tra 2 colline, il freddo tarda ad arrivare e anche le perturbazioni sono una noia mortale.
Ma in questo periodo freddo c'è un qualcosa che è davvero confortante fare; soprattuto se è domenica e si ha un po' di tempo per se stessi.
Ovvero... prendere un buon caffè o un orzo con del latte caldo dentro, prendere mano alla penna e perdersi nella scrittura.
Un momento confrotante ed emozionante, soprattutto se fuori sta piovendo.
A me piace molto questo momento domenicale e il mio  Writing moment per dirla all'inglese.
L'unica cosa davvero brutta è il latte che si intiepidisce.... Ma io ho trovato la soluzione! Lo scalda tazza usb. Lo attacchi al portatile e via che hai la bevanda  sempre calda.
Ora vi domanderete come ho fatto a conoscere questo strano aggeggio e vi rispondo con piacere che a volte, ficcanasare tra gli scaffali impolverati di Amazon è di grandisisma utilità ! Infatti l'ho comprato lì ed è comodissimo, una vera mano santa.
Insomma; ha reso perfetto un momento che aveva il suo attimo stonato.
Scrivere mentre faccio colazione la Domenica e alzare la testa dallo scritto che ormai è mezzogiorno per me è  una sensazione appagante.
A volte riesco a scrivere parechcio, altre invece, devo arrovellarmi per più di mezz'ora per  trovare il giusto modo di esporre quel che voglio narrare; oppure devo fermarmi per andare a rileggere la progettazione.
Non riesco mai a scrivere una decina di pagine massimo che ne scrivo 2, ma lo reputo comunque un buon risultato.
Mi comunica tanto questo momento, perchè in primo luogo sento che è solo per me e poi immegermi nel mondo della storia che sto scrivendo mi permette in certo qual modo di viverla come se  fossi lì coi personaggi.
A volte mentre scrivo mi chiedo se magari un potenziale lettore apprezzerebbe il momento vissuto dal personaggio ma accantono subito la domanda perchè le mie storie le leggo unicamente io e tento di farlo in maniera decisamente critica appunto per riuscire a  fare un buon lavoro.
Punto all'armonia del testo, alla creazione di una storia che con le sue imperfezioni e i suoi momenti sappia risultare perfetta al punto da rimanere nel cuore; quindi semplicemente mi concetro in quel che faccio delegando ai postumi della rilettura l'analisi  della mia esposizione  del testo.
In genere so sempre cosa narrare e perchè ma mi capitano delle volte in cui devo cancellare e riscrivere perchè proprio i pezzi non sanno di niente o risultano troppo striminziti.
Apprezzo anche questi momenti perchè sono una parte integrante del mio voler far vivere il testo e ammetto che mi fanno sentire anche un po' il dottor frankestein.
Sono stancanti ma belli.
Mi ero ripromessa in questo articolo di parlarvi delle emozioni che questo momento domenicale mi conferisce ma ammetto che è estremamente difficile.
Vorrei dirvi tante cose di questo momento che per me purtroppo passa fin troppo velocemente; ma non ne esistono di adatte a conferire una chiara idea dell'emozione che provo in quelle orette mattutine in cui sono immersa nella scrittura.
Credo che sia molto onirica come sensazione ma posso sicuramente dire nei momenti in cui scrivi la vta può apparirti quasi appagante.
Poi ok credo che tutti concorderemo sul fatto che solo un decerebrato definisce la vita appagante. Comunque scrivere da anche questa sensazione; ma non è la sola, la scrittura conferisce tante conoscenze e tante emozioni ma sono e rimangono come un dejavù infinito e carico di belleza.
Con questo vi lascio al secondo aggiornamento di novembre!