mercoledì 18 giugno 2014

Costruzione

Una piccola intro sull'articoletto che state per leggere.
Non è un articolo attuale, l'ho postato nel 2013 nella mia personal page sezione Filosofia della scrittura.
Ora vi domanderete, Come mai ci posta un articolo stra vecchio questa? E come mai ci ripete in 3 righe la stessa identica parola che è osceno?
Alla prima  domanda rispondo con un Perchè l'articolo mi pare molto interessante e anche perchè, pur ammettendo che si tratta di vana gloria mia mi pare troppo bello per averlo scritto io e quindi voglio farvelo leggere.
Alla seconda domanda invece rispondo con un ehmm... Non mi venivano in mente altre parole .
Ok scherzi a parte; ammetto che è un errore quello della ripetizione e pure grave ma concedetemelo questa volta, anche perchè più che un articolo questa è una vera riflessione su una delle tante questioni della scrittura e come sapete bene , Scrivere è la mia vita!
Vi lascio all'articolo dunque . Buona lettura!^^

Oggi vorrei analizzare un tema molto importante per me; ovvero La Costruzione del Racconto.
Come tutti sappiamo una buona struttura è alla base per la riuscita di un racconto; deve essere efficace e permettere il dipanarsi degli eventi nelle loro sfumature ma soprattutto essere una base solida per il personaggio e riuscire a sopperire ai fabisogni che questo ha.
Personalmente sono estremamente affascinata dalla struttura e dal meccanismo stesso del racconto. Lo si può definire un mondo pieno di sfumature e arcani misteriosi in cui nulla è quello che sembra, ogni cosa ha una legge di sottofondo e i sotterfugi, le deviazioni, le postille sono all'ordine del secondo.
Mi sono addentrata in questo mondo da privata rimanendo affascinata dalla molteplicità degli argomenti trattati ma posso assicurarvi che c'è da diventare matti nel vero senso del termine.
Ai meno avvezzi nel settore (ovvero coloro che si scrivono per passione ma non si sono mai interessati ad approfondire la questione tecnica della costruzione) mi permetto di fare una piccola "Prewiev" di alcuni dei punti che Ipoteticamente e spesso anche praticamente un "Autore o Appassionato tale" dovrebbe tener conto durante la stesura della propria storia.

Innanzitutto bisogna tener conto della struttura del mondo
Poi dell'armonia tra storia e fabisogni del personaggio
Poi di avere una corretta sintassi
Una corretta prosa
Tenre occhio ai cambi di tempo durante la stesura
Di dare ad ogni personaggio un ottica differente
Di bilanciare gli eventi
Di costruire in maniera corretta i punti di rottura del racconto
Tenere conto della metrica
Tenere conto della poetica
Tenere conto della grammatica
Tenere conto dell'aspetto morfologico del racconto
Tenere conto del non deragliare
Tenere conto del rispetto per lo stile di narrazione
Tenere conto delle correlazioni tra eventi

E potrei continuare ancora MOLTO a lungo. A cosa serve tutto questo? Stando a chi scrive libri a creare un buon racconto; stando ai detrattori dell'idea non serve a un beneamato cazzo perchè nemmeno i professionisti si stanno a scervellare a tener conto di tutte questi fattori.
Personalmente ai fini teorici ritengo che: Sapere come funziona il meccanismo narrativo sia molto importante, ai fini pratici reputo sia una cosa che può aiutare marginalmente; Perchè? Semplicemente perchè La gran parte dei processi elencati avviene inconsciamente. In pratica nemmeno ci rendiamo conto di aver eseguito quel tale processo descritto.
Prendiamo un esempio direi base.
Tenere conto dei fabisogni del personaggio.
Quando si scrive un racconto viene propio di nostro il notare che quel personaggio ha bisogno di una data situazione. Se non ce ne accorgiamo subito basta rileggere il testo scritto dopo un periodo di pausa per notare che "Qualcosa" non torna o stona o addirittura deraglia.
Basta solo rileggere quel che si scrive.
Reputo che il problema maggiore nella costruzione di un testo sia appunto questo Rilettura-Riscrittura. Sono in pochi che fanno una rilettura o una riscrittura di un racconto.
Personalmente io ci perdo i mesi a rileggere, modificare, ragionare, informarmi nel dettaglio nella misera speranza, viste le mie scarse basi e tutti gli errori che perpetro di costruire una buona storia, invece c'è gente che non si cura ne si da la minima pena a guardare se la storia è davvero venuta bene.
Lo chiamano Orgoglio dello scrittore; Ne soffro pure io lo confesso perchè scrivere un racconto e rileggerlo notando che "la tua storia ti piace" da ababstanza euforismo, ma bisogna anche essere obbiettivi.
Un tipico esempio l'ho avuto tempo fa con un racconto. Per me era uno pseudo capolavoro ma un amico mi ha fatto notare " Ehiiii il bred and brekfast non è un albergo."
Infinitamente grata di quest'info >x< (l'ho immaginato un po' troppo simile ad un hotel xXD) Infinitamente disperata per la pirlata che ho fatto. Devo riscrivere e correggere alcuni pezzi piccoli e correlarli con i pezzi grandi, la domandina ora è come unire confort e ambiente casalingo senza nulla togliere ai fattori sorpresa, abitazione antica, segreti e misteri.
Ci sto ancora ragionando come una pirla (quale sono); Ma dato che voglio che questo racconto sia perfetto, non posso sottrarmi alla questione anzi devo cercare di creare l'arazzo perfetto.
Questa è chiamata la Dannazione dello scrittore per chi volesse saperlo . In pratica sono quei crucci che ti fanno girare le rotelline del cervello e dannare l'anima, ma diciamocelo e confessiamolo in tutta Onestà questo è anche il divertimento di uno scrittore.
Eh si bisogna essere autolesionisti e pure masochisti in questa passione. Tante volte mi capita di dire ad un personaggio "ma li mortacci tua! E adesso brutto disgraziato come vado avanti?"
Confesso che in primis mi arrabbio poi mi diverto . Scrivere è davvero un esperienza meravigliosa e costruire un racconto lo è ancora di più.
Tornando ad essere seri, quando si scrive è importante ragionare obbiettivamente e logicamente senza farsi trasportare troppo. A volte questo aiuta anche a dover fare meno riscritture del racconto anche se non diminuisce il numero di riletture.
Se si costruisce un racconto con una base solida e ci si mantiene nelle schematiche dei propri limiti imposti la narrazzione è più scorrevole anche se spesso e volentieri gli stessi personaggi ci rovinano il gioco cambiando totalmente le carte in tavola e costringendoci a riniziare da capo la progettazione del testo.
Come potete notare dalle mie parole la costruzione di una storia nei suoi dettagli fisici è davvero importante e si correla a tutte le altre questioni, stile , metrica, poetica ecc. ecc. ecc.
Ho ntoato che nel meccanismo del racconto non c'è una sola questione che non si collega ad un altra o crea un sotterfugio.
Tipo si dice sempre "non annunciare un fatto che sta per avvenire" solitamente questo è applicabile sempre ma in alcuni rari casi (tipo se il tuo personaggio è un veggente) non si può evitare "l'annunciazione" quindi bisogna creare una frase che si annunci ma allo stesso tempo attiri la curuiosità del lettore.
Altra cosa che non va fatta è utilizzare frasi fatte, giustissimo, ma capitano casi in cui non c'è altro da dire che una frase fatta e allora sta a chi scrive fare della frase fatta una cosa originale che magari manda in crisi l'altro personaggio.
Sottterfugi , vie di mezzo, aggiramenti dell'ostacolo, giochi d'astuzia, la scrittura è un vero labirinto appassionante, questo labirinto che vi sto mostrando è anche la costruzione di un testo.
Detto in parole semplici e moderniste Scrivere è un videogame di guerra o di esplorazione. Può succedere di tutto e in tutte le maniere. L'autore è il Dio del suo mondo, il padre del protagonista, il suo amico del cuore, il suo psicologo, il suo killer , il suo dottore, il suo detrattore e per finire il suo peggior nemico.
Quando si costruisce un racconto inevitabilmente si fa tutto questo, si ricrea una vita che procede per i conti suoi sorprendendoti e meravigliandoti ma questa vita ha anche bisogno di necessità, luoghi ideali in cui poter andare avanti, una personalità sua e unica.
Non è facile, non è solo divertimento ma credo rappresenti una spece di incantesimo, proprio per questo motivo,la costruzione è tutto e appunto per questo motivo ti fa sorgere tante di quelle domande da rompicapo che nemmeno Eistein saprebbe risolvere.
Trovo sia un processo molto lento e che va affrontato a gradi di pari passo con la storia, fissandosi all'inizio solo uno scheletro base con tutte le postille e tenedosi pronti a tutti i cambiamenti possibili e immaginabili e con essi a tutti i problemi dell'universo.

(Un edit per la versione blog di questo pensiero: Può anche capitare cari lettori di scoprire di non aver mai pensato AL RUOLO DEL PERSONAGGIO NELLA STORIA e lasciatemi dire una cosa su questa scoperta, vi farà vedere le infinite dimenticanze che avete fatto durante la stesura! Il brutto è che si incappa in un progetto costruttivo che ti mette di fronte ad ogni dettaglio del mondo e della storia inoltre ti obbliga a CREARNE ogni singola sfumatura per avere tutto in chiaro.)
Ma come già detto questo è il bello della costruzione, di questo gioco chiamato scrittura.
Analizzarlo è ben più complesso di quello che ho fatto e vorrei analizzarne ogni singolo dettaglio purtroppo però non ho l'esperienza accademica per farlo.
Cercherò di fare quel che posso proponendo alcuni dettagli che mi incuriosiscono da valiare, altro temo di non poter fare il che mi spiace molto dato che l'argomentazione è di indubbio interesse.