mercoledì 3 ottobre 2012

Narrare

Cosa significa davvero narrare?
Cosa vuol dire veramente scrivere un buon racconto?
Leggendo tante guide per aspiranti narratori mi sono ritrovata a notare anche molti eccessi di "presunzione" come a stare a dire "Pensate a scrivere per far soldi che tanto chi legge non apprezzerà mai davvero le sottigliezze della vostra storia"
Questo è vero ma è veramente la maniera giusta di creare?
Io sinceramente penso di no. Quando si scrive bisogna essere umili e soprattutto non dimenticare mai la bellezza e la meraviglia del mondo che stiamo creando.
Scrivere non è solo buttar giù due parole in croce ormai lo ripeto da anni , è molto di più. E la meraviglia di creare una vita e un mondo fatto di centinaia di persone, luoghi, tradizioni , sfumature ecc. ecc.
Leggere e bello perchè ti rimane "quella meraviglia" unica nel suo genere per ogni libro.
"Scrivere per vendere" o "Scrivere preconfezionati per aver successo" come spesso va di moda in questi periodi mi pare decisamente sbagliato.
Scrivere non è un gioco; non è nemmeno un atto d'amore; Scrivere è un espressione dei più reconditi recessi della nostra anima, è un mezzo per mostrare la meravilgia della vita.
Quindi per me Scrivere è veramente una cosa seria da fare con il dovuto rispetto della magia del dono della parola scritta che abbiamo, del fatto che un libro magari scritto da noi e pubblicato, fra 200 anni potrebbe essere letto da qualcuno.
I libri sono preziosi perchè sono delle vere banche di informazioni, creazione, anima che rimarranno anche quando noi non ci saremo più, limitarsi a scrivere per vendere è davvero una cosa abbietta a mia opinione.
Il motivo per cui affermo che Scrivere per vendere o per successo sia abbietto?
Per un motivo che molti non capiranno o forse ritengono stupido e che travalica "l'amore" per questa materia.
Penso questo perchè ritengo che un buon libro sia un tesoro più prezioso di un miliardo di euro in contanti.
Un libro ci lascia qualcosa di unico dentro, una valigia di contanti ci da una vita magari iper lussuosa (il che non fa poi schifo se puoi permetterti una bella villa in campagna con vista mare  XD :P ^w^) ma comunque non ti lascia altro che vuoto dentro; un vuoto esaltato che si trasforma in ipocrisia.
Narrare significa appunto riuscire a lasciare questo piccolo tesoro di emozioni dentro di noi, anche se queste fossero negative magari.
Infatti se ci pensate, quante volte leggiamo libri brutti e non riusciamo a cavarceli di mente?
Ebbene quei libri comunque ci hanno lasciato qualcosa perchè magari scritti con un certo progetto.
Invece libri preconfezionati tutti uguali che fanno "MODA FASHON" (Es: vedesi i vari sottogeneri similari di twilight, Harry Potter, Shananra , Il signore deglia Anelli ecc.) non lasciano un bel niente dentro, solo l'esaltazione del "Momento"e con il passare del tempo se rimangono è perchè se ne vedono troppi in giro.
Quel che voglio dire è che narrare non deve esser  La Moda del Momento ma  un processo che avviene con la coscienziosità di quel che si fa.
Narrare un racconto è bello, è difficoltoso, irritante, appassionante, bastardissimo e pure così irritante che a volte daresti fuoco al tuo scritto ma è comunque una meraviglia unica e preziosa.
Riflettere su questo credo sia estremamente importante sia per lettori, che per appassionati di scirttura, che per i guru del settore.
Perchè la scrittura e anche la lettura sono un percorso che ci permette di conoscere noi stessi e il mondo circostante e che ci permette di aciure la mente e riflettere.
Concludo qui sperando che un giorno cesseranno  fattacci del tipo "scrivere racconti preconfezionati" o mettersi a scrivere "per far soldi" e che lo spirito vero di questa meravigliosa materia torni in chiunque abbia a che fare con i libri e con la scrittura,.