mercoledì 1 maggio 2024

Piccolo pensiero sull'Alchimia

 Salve a tutti carissimi lettori. Questo post scritto oggi varrà per quello di Aprile.

Oggi non intendo dilungarmi in eccessivi misteri ma vorrei fare un ragionamento con voi  sul fascino e le stramberie dell'alchimia.
Sto leggendo il libro Alchimia & Mistica pubblicato da Taschen Editore.
Il libro ha un sacco di litografie e immagini di dipinti a tema alchemico, spiega anche i procedimenti e riporta alcuni pensieri di svariati alchimisti.
E interessante e porta la mente a ragionare oltre che a farti conoscere  un argomento affascinate.
L'Alchimia è il predecessore della Chimica come tutti sappiamo, l'obbiettivo degli alchimisti era creare la Pietra Filosofale, una sostanza definita PURA E INCORRUTTIBILE.
Ogni processo che facevano lo mescolavano a misticismo, religione, culti pagani e condivano il tutto con bestie mitologiche, erbe altrettanto mitologiche e visioni del mondo e filosofie che oggi definiremo: Oltre Il Confine.
Erano indubbiamente dei romantici e dei fantasiosi ma personalmente li ritengo anche dei furbi.
Leggendo il libro ho notato che alcune definizioni lasciateci da questi antichi uomini che  si adoperavano al fine di scomporre elementi e indagare nuove frontiere mescolando religione e figure religiose erano Apertamente sarcastici.
Questo mi ha fatto chiaramente percepire che forse in molti usavano le figure divine e angeliche solo al fine di legittimare quel che facevano come atto voluto da  Dio solo al fine di non avere problemi con l'inquisizione che in quegli anni si adoperava per mostrare il peggio della sua indole di fanatismo.
Questa percezione mi ha fatto sorridere e me li sono immaginati a rimuginare  seduti ad un tavolo su come fare a rendere sacro un processo che era solo materiale.
L'Alchimia ha un fascino romantico su tanti aspetti delle sue tematiche; prendiamo ad esempio L'cchio.
Per gli alchimisti l'occhio era un paragone con il mondo e lo chiamavano appunto l'occhio del mondo.
Narrano che l'occhio ha 3 forme, che al centro c'è una materia cristallina ghiacciata circondata da sette abiti detti anche pelliccine.
Associano tutto questo a sette sfere situate le macrocosmo; parlano di una corona dell'occhio definita macchia nera nelle sephirot della cabala ed erano convinti che questa "visione dell'occhio" li conducesse all'illuminazione.
Spiegano il processo di trasmutazione e spiegano i vari procedimenti al fine di ottenere la pietra filosofale, la rinascita dello spirito e del corpo come esseri illuminati.
Creano un vero panorama che  riesce solo a lasciarti stupore per la creatività con il quale si dipana.
Ogni alchimista ha la sua visione e la sua versione di concetto alchemico, quindi anche la credenza religiosa e il misticismo dell'individuo cambiano leggermente " il modo di trasmutare e ottenere risultati."
Mi sta veramente affascinanndo.
Leggendolo mi viene anche da domandarmi : Quanto era creativa e soddisfacente la loro vita?
Quanto sapevano e quante notizie sono andate perse nel corso del tempo?
Per ora sono a pagina 150 di un libro che conta 566 pagine e mi dichiro completamente rapita dal fascino e dalla magia che questo argomento sa regalare.
Vista con il mio occhio di persona moderna troppo abituata allo schifo di questa società, lo spirito e la fanciullezza che sa di genuino e la creatività di questa gente  che si adoperava nella pratica alchemica; risultano davvero intensi e appaganti.
Concretamente, Nella loro vita probabilmente di Rose e fiori c'èra poco ma non erano incastrati da canoni che obbligano solo a far manovalanza per il signor denaro, senza possibilità di essere creativo.
Erano liberi e vivevano in un epoca in cui l'arte era il pane quotidiano, da ogni esperienza ne  traevano scoperta e meraviglia e questo credo profondamente rendesse le loro vite, ricche spiritualmente.
Non credevo che l'Alchimia potesse regalare tanto fascino ad una materia che più che altro è un processo tecnico e matematico.
Con questo vi lascio! Alla prossima!