Quante volte capita di leggere un buon libro e di farsi venire tanti spunti per cercare cose interessanti che poi vanno irrimediabilmente nel dimenticatoio?
Di sicuro i più alzeranno la mano e tristemente mi unisco al coro ma quando ci ripenso avverto una decisa insoddisfazione verso me stessa.
Leggere è qualcosa di unico e bene o male produce i suoi frutti, dovremmo tenerli a mente ma a volte è davvero difficile, però ci rimane il piacere di quel ricordo soffuso che magari tempo dopo ci spinge a risfogliare quel medesimo libro alla ricerca di quegli stessi particolari che ci hanno incuriosito in precedenza.
Quando leggo un saggio di storia o di scienza spesso mi capita di rimanere affascinata e sorpresa dagli spunti immaginari che anche in quei testi si possono trovare.
Ma non solo da questo; anche dalle sfacettature di determinati argomenti. quel che irrimediabilmente rovina questi libri sono le numerose formule matematiche che ti deviano la mente dal percorso di apprendimento costringendoti a rileggere quello stesso pezzo e a riprovare un deciso senso di incomprensione.
Eppure nonostante questo mentre si leggono certi argomenti ti sorgono domande, curiosità e perplessità sul perchè è stato fatto qualcosa che ti pare assolutamente irrazionale solo per convalidare una tesi che magari poteva essere convalidata in mille altre maniere.
Leggere fa indubbiamente sorgere domande che non dovrebbero cadere nel dimenticatoio ma sono la prima a dire che è più facile dirlo che farlo.
Ci vorrebbe la genialata di prendere appunti mentre stiamo leggendo, ma confessiamolo pubblicamente.. Toglierebbe parte del piacere della lettura e a nessuno piace distrarsi mentre è immersonella lettura!
Quindi si rimane così con la speranza che la memoria sia lunga ma ahimè accade di rado.
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